mercoledì 18 settembre 2013

COSTA CONCORDIA: IMPATTO AMBIENTALE AZZERATO

La Costa Concordia è tornata in assetto verticale 20 mesi dopo il naufragio della nave avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012
Da quella sera – quando si inclinò a causa dell’urto contro uno scoglio – la nave da crociera era rimasta adagiata su un fianco all’imboccatura del porto dell’Isola del Giglio. La notte scorsa, poco dopo le 4, l’annuncio che ha fatto esplodere di gioia gli abitanti, ma anche i tanti tecnici che hanno lavorato per circa 20 ore (e nelle settimane precedenti) per arrivare a questo risultato che è il primo – e il più delicato – prima della definitiva rimozione della Concordia, che non avverrà prima della primavera del 2014. Il prossimo passo è metterla in sicurezza, per permettere ai tecnici di entrarvi e iniziare i lavori, anche se la priorità è la ricerca dei due corpi ancora dispersi. “Siamo riusciti a ottenere il risultato migliore possibile”, ha detto il direttore delle operazioni del progetto di rotazione della Costa Concordia Nick Sloane.

Il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando ha così commentato il recupero della Concordia  "l'intervento ha quasi azzerato l'impatto sul contesto ambientale"."Sono molto soddisfatto da tutti i punti di vista, in particolare da quello ambientale perché il danno è stato contenuto a quello che la nave provocò con l'impatto e non se ne sono aggiunti degli altri. Non era affatto un risultato scontato". Così 

Parlando poi in conferenza stampa con il premier Enrico Letta e il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, il ministro ha spiegato che "la qualità delle acque è rimasta immutata" dopo che c'è stato "un costante monitoraggio". Dopo il recupero della nave, "oggi affrontiamo fasi altrettanto difficili. E' giusto essere orgogliosi ed è giusto che il pensiero vada ai due corpi intrappolati" nella nave, ha aggiunto Orlando rimarcando come il successo dell'operazione non sia stato il frutto della "capacità di improvvisazione" bensì di "un grandissimo lavoro di squadra e della capacità di prevenzione, tutte cose che mancano in tante vicende del nostro Paese".

Il ministro ha poi fatto cenno alle prossime fasi del recupero della Concordia, sottolineando come "avendo fatto la prima prova di resistenza della nave", sia possibile affrontare le successive tappe "con relativa sicurezza". "Oggi ci sono le condizioni per pensare alla nuova fase che è quella del ripristino della nave per metterla nelle condizioni di essere spostata poi con la buona stagione in primavera".

Il ministro ha infine ringraziato tutte le persone coinvolte nell'intervento, incluse le "maestranze. Là sopra c'era un cantiere da 500 persone che in tutti questi mesi ha lavorato".

Quindi, ha detto Orlando, "non la scambiamo per una manifestazione del genio italico legato all'improvvisazione.

Questa operazione è il frutto di mesi e mesi di studio e ricerca. C'è stato lavoro di squadra".

Concludiamo riportando i numeri dell'operazione, così come emergono dalla lettura di un articolo pubblicato su Giornalettismo.com : 

450 milioni di euro per metterla in mare e più di 600 milioni per tirarcela fuori: ecco gli ultimi numeri della Costa Concordia, costata al costruttore quasi mezzo miliardo di euro nel 2006 e più di mezzo miliardo per farla riemergere.


Fonti:
 Ansa.i


Ufficio Stampa: S&Q


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