martedì 2 aprile 2013

FOTOVOLTAICO: EPC E IL MERCATO NON INCENTIVATO


EPC NEL MONDO
Il più grande operatore EPC del mondo per il fotovoltaico adesso è l'americana First Solar: nel 2012 ha completato progetti per 500 MW, con un incremento del 50% rispetto al 2011. L'anno passato si è avuto un notevole rimescolamento nella classifica mondiale degli EPC - engineering, procurement and construction – cioè gli operatori che realizzano i progetti chiavi in mano, anche per conto terzi. Un mercato che rimane molto frammentato: l'operatore più grande copre solo il 2% e i primi 30 il 24%.
L'Europa, per effetto del taglio degli incentivi negli ex primi due mercati mondiali, il nostro e la Germania, come sappiamo, è sempre meno centrale nel settore.
 Nella top ten infatti gli europei sono rimasti solo in quattro, mentre nel 2010 erano europei sette tra i dieci più grandi EPC al mondo.
Assieme a First Solar altre due aziende statunitensi entrano nella top 15: SunEdison e SunPower che hanno installato rispettivamente 390 MW e 190 MW. Sia First Solar che SunEdison sono riuscite ad inserirsi nell'ondata di installazioni a scala di utility che c'è stata negli Usa, come il parco 550 MW di Topaz Solar Farm che First Solar sta realizzando in California o quello da 290 MW di Agua Caliente, in Arizona.
Ma ad essere saliti nella classifica nel 2012 sono soprattutto EPC asiatici e in particolare cinesi A sostenerli il mercato domestico, che continua crescere rapidamente e rimane in gran parte impenetrabile per le aziende straniere. Da notare che nella top ten compare anche un'impresa indiana, Larsen & Toubro, che ha completato nel 2012 progetti per 200 MW, raddopiando rispetto al 2011. Al pari dei cinesi, gli EPC indiani sono in una posizione privilegiata per approfittare della crescita del loro mercato domestico.
Insomma, come ormai si è capito, l'epoca in cui il mondo del fotovoltaico quasi coincideva con il vecchio continente è finita e sono sempre più importanti i mercati dei paesi emergenti, anche piccoli, ma numerosi. La previsione di IHS, ricordiamo, è infatti che i mercati minori possano arrivare tra 5 anni a un volume di nuovo installato annuale di 12 GW contro gli 1,6 GW del 2012 e che nei prossimi 4 anni in questi mercati si installeranno circa 30 GW di potenza.
Se l'Europa non è più centrale e se sempre molte aziende extracomunitarie salgono nella classifica degli EPC, questo non vuol però dire che gli operatori europei di colpo siano destinati a sparire. In molti, si fa notare nel report, sono attivi sui nuovi mercati: tra i primi 30 EPC al mondo 11 sono ancora europei e assieme nel 2012 hanno installato 2 GW di potenza.
IL FUTURO DEL MERCATO FOTOVOLTAICO
Il fotovoltaico tornerà alla sua impostazione delle origini, quella del bando “10.000 tetti fotovoltaici” promosso dal Ministero dell’Ambiente nel 2001: un mercato prevalentemente caratterizzato da impianti installati sulle coperture di edifici destinati a soddisfare una quota di autoconsumo. La realizzazione di grandi impianti per la vendita diretta alla rete senza incentivi, una strada che si inizia ad esplorare con successo in alcuni paesi, al momento non viene ritenuta economicamente fattibile da noi.
Centrali nello scenario futuro saranno le installazioni sulle coperture delle impresenel settore produttivo e nel terziario grazie alla possibilità di assorbire percentuali rilevanti di produzione solare e ai minori costi unitari degli impianti. Ma anche il settore residenziale avrà un suo spazio: è possibile anche che si definiscano strategie di aggregazione e di cooperazione tra i futuri utenti, come è successo all’estero. Questo è un terreno, ad esempio, sul quale possono contribuire in maniera attiva i 2.100 Comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci.
Cambieranno dunque gli interessi economici, i soggetti coinvolti. Andranno definite nuove offerte commerciali e si trasformeranno i modelli di business. Si punterà infatti a risparmiare sulla bolletta più che a guadagnare dall’investimento sul fotovoltaico.
In realtà, anche al termine del Quinto Conto energia ci sarà comunque una fase di transizione con altre modalità di incentivazione, come le detrazioni fiscali. Una quota di domanda sarà inoltre assorbita dall’obbligo di installare il fotovoltaico nei nuovi edifici(a tal proposito non sarebbe male controllare presso i Comuni se effettivamente i progetti approvati rispettano questa prescrizione).
Ma la vera partita si giocherà con il prossimo Governo e con l’Autorità dell’Energia suglioneri di dispacciamento, sui Seu, sulle semplificazioni autorizzative, sulladisponibilità di fondi di rotazione. Il modo con cui verranno affrontate queste criticità sarà fondamentale per capire l’entità dello sviluppo del mercato nei prossimi anni. 
Come è noto la SEN prevede una espansione limitata ad 1 GW all'anno fino al 2020. In realtà questo settore, in presenza di adeguate condizioni al contorno, potrebbe ottenere risultati ben più significativi.
Secondo il più grande gruppo bancario svizzero UBS, il mercato del fotovoltaico non incentivato potrebbe vedere una forte crescita: viene stimata in Germania, Italia e Spagna nel 2020 una potenza di 43 GW fotovoltaici senza sussidi diretti, con un'incidenza sulla domanda elettrica compresa tra il 6 e il 9% (grafici 1 e 2). Valutazioni forse ottimistiche, ma che segnalano possibili interessanti prospettive ad un comparto in crisi.

Fonte: Qual'energia
Rielaborazione: Ufficio Stampa S&Q



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