lunedì 29 aprile 2013

GOVERNO LETTA E TEMATICA ENERGIA: LA NUOVA SFIDA


Flavio Zanonato e Andrea Orlando, sono i due nuovi ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente , sono loro quindi che dovranno gestire  la tematica energetica, una delle tematiche più delicate che il nuovo governo dovrà affrontare. Se gestita bene potrà dare un contributo molto importante nel rilanciare l’occupazione, dare respiro alle imprese, ridurre le bollette dei cittadini, limitare l’esborso per l’import del paese. Cioè svolgere quel ruolo anticiclico che è decisivo in questa fase. 
Cominciamo dalla bilancia dei pagamenti per capire la valenza di questa voce, non a tutti nota. Il saldo import-export nel settore energetico è stato nel 2012 pari a -63 miliardi €, mentre quello di tutti gli altri comparti ha raggiunto lo scorso anno un valore positivo pari a 74 miliardi €. Cioè le spese per la voce energia sono di poco inferiori al saldo netto con l’estero delle altre attività del paese.
Un dato che spiega l’importanza strategica delle politiche di efficienza energetica e di sviluppo delle rinnovabili. Incrementare, come previsto, la quota di energia verde dal 5% dei consumi energetici finali nel 2005 al 20% nel 2020 significa alla fine del decennio garantire un risparmio di una decina di miliardi all’anno.  Adesso siamo circa a metà strada e lo sforzo fatto ci consente di risparmiare circa 5 miliardi/anno; nei prossimi 7 anni il risparmio potrebbe raddoppiare. 
Un calcolo simile può essere effettuato sul versante dell’efficienza energetica. L’obiettivo di una riduzione del 24% dei consumi rispetto all’andamento tendenziale al 2020 indicato nella SEN (che peraltro meriterebbe una seria rivisitazione) corrisponde ad un minore esborso di una quindicina di miliardi. Depurato dagli effetti della crisi, possiamo considerare un taglio di 10 miliardi.
Alla fine di questo decennio, cioè, l’adozione di politiche di supporto all’efficienza e alle rinnovabili dovrebbe consentire al paese di risparmiare annualmente circa 20 miliardi per minori importazioni di petrolio, gas e carbone (la cifra finale dipenderà dalle politiche adottate, dall’evoluzione delle quotazioni dei combustibili fossili e dall’andamento del rapporto €/$).

Naturalmente, per avere un quadro completo vanno considerati anche gli impatti sulle bollette, cresciuti in parte per incentivazioni mal governate, ma destinate ormai ad incrementi limitati, e i bilanci import-export delle tecnologie che consentono di utilizzare in maniera efficiente l’energia o di trasformare le fonti pulite. Alcune tecnologie vengono esportate, ma per molte altre l’Italia è un importatore netto. Questo è anche il risultato di una politica industriale poco attenta all’innovazione dei passati governi (con qualche eccezione, come il programma “Industria 2015” rapidamente soffocato). 

il fotovoltaico
Il caso più clamoroso di import è rappresentato dal fotovoltaico, comparto che negli ultimi anni ha registrato dal 40 al 60% degli investimenti andati all’estero. 
Proprio questa tecnologia è però ora vicina alla competitività. Secondo il principale gruppo bancario svizzero UBS, in Italia al 2020 potrebbero essere installati 8,5 GW non incentivati. Con quali vantaggi? Ai 3 miliardi che rientrerebbero allo Stato sotto forma di Iva ed extra entrate fiscali vanno aggiunti i  12 miliardi legati alle minori importazioni di metano nell’arco di vita degli impianti solari. E nel prossimo decennio la crescita solare è destinata ad incrementare notevolmente il vantaggio per il paese.
Ci siamo soffermati sul fotovoltaico perché questo comparto ha bisogno di un’attenzione particolare, considerata la prossima fine del Quinto Conto: l’evoluzione senza incentivi diretti non è infatti automatica, ma ha bisogno di rapidi interventi sul regime autorizzativo e regolatorio.
Una decisa messa a punto andrà prevista anche per le altre rinnovabili elettriche, in sofferenza, per consentire una loro diffusione con incentivi limitati e un ridotto iter burocratico.
Ovviamente, è tutto il sistema elettrico, in crisi per overcapacity, ad avere bisogno di una ristrutturazione, eliminando 15-20 GW di centrali vecchie e inquinanti e salvaguardando gli impianti più efficienti in grado di dialogare con gli impianti a fonti rinnovabili destinati entro una ventina d’anni a coprire la metà della produzione elettrica. Alla rete e agli accumuli andrà data un’attenzione particolare, anche con interventi normativi forti, analoghi a quelli presi in Germania in questi giorni per accelerare il loro potenziamento e la trasformazione in smart grids.
L'efficenza energetica
Parliamo poi delle politiche sull’efficienza energetica che, dal punto di vista dell’importanza strategica , dovrebbero essere le prime ad essere considerate. Un settore decisivo sul quale concentrare l’azione riguarda l’edilizia, visto che la metà delle nostre case consuma mediamente il triplo rispetto alle nuove costruite in modo efficiente.
Oltre a prevedere la continuazione delle detrazioni fiscali del 55%, occorrerà trovaresoluzioni nuove per ampliare la platea dei soggetti fruitori, estendere la riqualificazione agli interi edifici e superare la barriera degli investimenti iniziali attingendo al capitale privato. Per fare ciò si potrebbe avviare un percorso virtuoso basato sull’utilizzo di risorse prevalentemente private che alimentano un fondo di rotazione, garantito dalla Cassa Depositi e Prestiti, a cui possano attingere aziende preventivamente qualificate. Parte dei risparmi delle bollette ottenuti grazie agli interventi di riqualificazione rimpinguerebbero il fondo.
Proprio su queste basi è organizzato il Green Deal inglese, partito lo scorso febbraio nell’ambito di un ambizioso programma per riqualificare energeticamente 14 milioni di appartamenti entro il 2020
In conclusione, le politiche energetiche andranno affrontate con intelligenza considerando che questo comparto sta attraversando in Italia come a livello internazionale una fase di profonda trasformazione.
Andranno privilegiate le soluzioni in grado di dare ricadute occupazionali e ridurre le importazioni di combustibili fossili. Le associazioni dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, riunitesi nel Coordinamento FREE, sono disponibili ad un confronto per l’avvio di politiche virtuose che tengano conto della complessità del sistema energetico e della necessaria sua evoluzione.

giovedì 18 aprile 2013

GREED PARITY: QUANDO, DOVE, COME E PERCHE'?


La grid parity fotovoltaica è a portata di mano: nelle zone più assolate del paese, per utenze commerciali-industriali con un autoconsumo rilevante, con i prezzi degli impianti attuali è già raggiunta; per impianti residenziali da 3 kW bisognerà attendere ancora, ma non manca molto, anche perché si prevede che i prezzi calino ancora.
Oggi mancano 75 milioni al tetto di spesa di 6,7 miliardi di euro che precede di un mese la chiusura del quinto conto energia: con la fine degli incentivi ormai in vista è ovvio che ci si stia chiedendo quanto dovranno calare i prezzi degli impianti affinché rimangano convenienti senza aiuti. 
Lo studio, che offre un esauriente ritratto a 360° del fotovoltaico italiano, approfondisce bene anche la questione dell'evoluzione dei costi e del raggiungimento della grid parity. 
Come sappiamo i prezzi in questo ultimo anno hanno continuato il loro crollo. Nel 2012un impianto di 3 kWp "chiavi in mano" è costato in media 2.500 euro per kWp, il 20% in meno dell'anno precedente, sceso di quasi il 20% anche il prezzo medio per un 200 kW, venduto in media a 1.500 €/kWp, crollati del 35% in un anno i grandi impianti che si sono attestati su valori prossimi ai 950 €/kWp.
Ma quanto devono scendere questi prezzi per poter rinunciare agli incentivi? Secondo i calcoli contenuti nello studio, un impianto domestico da 3 kW con scambio sul posto al Sud può garantire un ritorno economico accettabile (IRR 4%) già ad un costo chiavi in mano di 2.000 €/kWp, al Centro si dovrebbe scendere a 1.800 €, mentre al Nord si dovrebbe pagare meno di 1.600 €/kWp.
Da notare, per inciso, che se invece teniamo conto delle detrazioni del 50%, confermate fino al 30 giugno, al Sud e al Centro la convenienza c'è già con i prezzi attuali, mentre al Nord basterebbe che i prezzi calassero del 10% rispetto ai 2.300 €/kWp di fine marzo 2013.
Ovviamente più autoconsumo abbiamo e maggiore è la convenienza: da questo punto di vista interessante è la stima dell'impatto economico che avrebbe un eventualesistema di accumulo. Per 3 kWp installati al Centro, secondo lo studio, un sistema di storage di capacità utile pari a 2,5 kWh, incrementando del 60% l'energia auto-consumata darebbe un guadagno netto di circa 100 € annui. Con un batteria da 5,75 kWh, in grado di assicurare una copertura del 100% del fabbisogno annuo tramite l’impianto fotovoltaico, invece si guadagnerebbero ogni anno 230 € in più rispetto ad un sistema senza accumulo.
Già in grid parity, con un IRR del 6%, tale da stimolare un investimento di un'azienda, sarebbe poi con i prezzi attuali – circa 2.100 €/kWp – anche un impianto da 20 kWpda installare al Centro o al Sud su aree condominiali secondo il modello dei Sistemi Efficienti di Utenza (SEU). Al Nord basterebbe scendere a 1.900 €/kWp e comunque la possibilità di auto-consumare una quota rilevante di energia prodotta renda minime le differenze nella localizzazione dell’impianto.
Con autoconsumo rilevante, il 50% della produzione, ci mostra lo studio, la grid parity al Sud sarebbe già una realtà per taglie impianti da 200 kWp installati su coperture commerciali e industriali al servizio dell’utenza, con Scambio sul Posto già ai prezzi attuali (circa 1.600 €/kWp). Al Centro la quota di autoconsumo dovrebbe salire all'80% per rendere l'investimento redditizio ai costi di adesso, al Nord oltre a un autoconsumo dell'80% ci vorrebbe un prezzo di 1.300 €/kWp.
Anche su taglie più grandi l'autoconsumo è determinante. Secondo lo studio, al Sud un 400 kW (che  con la normativa attuale non può godere dello Scambio sul Posto), con un autoconsumo del 50% (tra i 200 e i 280 MWh/annui consumati nelle ore diurne) ipotizzando un prezzo di acquisto dell'elettricità dalla rete di 0,13 €/kWh avrebbe un IRR oltre il 6% già con i prezzi attuali (1.200 €/kWp) mentre senza autoconsumo non sarebbe conveniente neanche con prezzi dimezzati.
“Estremamente difficile” poi, secondo il report dell'Energy & Strategy Group, cheMimpianti di potenza superiore ad 1 MWp possano risultare nel breve-medio periodo economicamente sostenibili: secondo lo studio ciò potrebbe accadere solo in Sicilia e Sardegna, assumendo per queste aree un valore del Prezzo Medio Zonale Orario superiore di circa 10 €/MWh rispetto alla media nazionale e solo con costi ridotti sotto agli 800 €/kWp.
DunQue un panorama che, se per certe categorie di impianti, come appunto l'utility scale, è scoraggiante, per altri è promettente, tanto più che nel report si stima che i prezzi continueranno a calare: per il 2013 si ipotizza un decremento del 13% per i moduli cristallini. La grid parity per impianti di taglie medie che possono accedere allo scambio sul posto ed essere abbinati ad un autoconsumo consistente è praticamente già raggiunta. Resta il problema – come segnalava anche l'analista di eLeMeNS Andrea Marchisio,  di fare incrociare domanda e offerta

UFFICIO MARKETING: S&Q Spa

FONTE: QUALENERGIA

mercoledì 17 aprile 2013

SCOPRI IL TRAILER PROMOZIONALE DEL PORTALE ENFORMA


S&Q Spa è lieta di portale alla vostra attenzione il trailer del portale ENFORMA-PORTALE DEDICATO ALLE ENERGIE RINNOVABILI:



Vi ricordiamo che Il corso è Finanziato da FONDO PROFESSIONI ed è rivolto ad un numero massimo di 15 persone.
 Per accedere gratuitamente al corso gli allievi dovranno essere in possesso di busta paga e aderire a Fondo Professioni ( si specifica che l'adesione non comporta alcun onere economico e si può sospendere una volta conclusa l'attività didattica).

L’iter didattico sarà articolato in 6 moduli e sarà erogato in modalità E Learning attraverso l'utilizzo di una piattaforma informatica utilizzata ad hoc.


Vi ricordiamo inoltre i moduli formativi che saranno affrontati al corso:


L’impianto fotovoltaico
La radiazione solare e la conversione fotovoltaica
Radiazione diretta, riflessa e diffusa
Effetto fotovoltaico
Rendimento di conversione
Efficienza quantica
Installazione e collaudo di un impianto fotovoltaico

Installazione meccanica e strutturale
Procedure autorizzative
Requisiti progetto meccanico
Attivazione di un impianto fotovoltaico
Connessione alla rete elettrica nazionale
Collaudo
Manutenzione dell’impianto (O&M)
Documentazione di progetto

Normativa e regolamentazione di un impianto fotovoltaico

Normativa tecnica di riferimento

CEI 64-8
CEI 0-16
Valutazione tecnico economica
Come si valuta la fattibilità tecnica di un impianto
Cosa è un Business plan
Nozioni base di costi/ricavi
Come si calcola la potenzialità di un impianto fotovoltaico
V Conto Energia
Biomasse e minieolico

Strategie organizzative e comunicative


S&Q Spa a Dubai per il Wetex


In questi giorni S&Q Spa è a Dubai, presso la Fiera Wetex, la principale manfestazione fieristica annuale dedicata all'ambiente negli EAU.

La Wetex "Water, Energy, Technology and Environment Exhibition" è uno degli eventi mondiali piu' attesi da chi opera nel settore dell'Energia.

Giunta alla 15° edizione, viene organizzata sin dal 1999 dalla Dubai Electricity & Water Authority (DEWA), ente del governo di Dubai, tra i maggiori acquirenti di tecnologie per il settore idrico, l’industria energetica ed ambientale negli Emirati Arabi Uniti.

Il ventaglio merceologico della fiera risulta alquanto vario e spazia dai sistemi e attrezzature per il trattamento, trasporto, distribuzione dell'acqua ed il suo recupero, alle attrezzature e impianti per la produzione e la distribuzione di energia, compresa quella da fonti rinnovabili, al trattamento dell’aria, dei rifiuti ed al loro riciclaggio, fino ai sistemi di salvaguardia, monitoraggio ambientale e bio-edilizia.


Da oltre un decennio gli EAU hanno impostato una politica economica e commerciale volta a far fronte alla sempre maggiore domanda energetica e ai suoi impegni ambientali, grazie ad un uso più ocultato delle risorse a disposizione e ad una più efficace differenziazione delle entrate.

In questa direzione forti investimenti sono stati promossi nell'esplorazione di diversi settori, quali: le energie alternative, il nucleare, l'edilizia eco-compatibile, le infrastrutture e il non-oil, confermando gli Emirati Arabi Uniti come una delle più importanti e ricche realtà del Medio Oriente, nonchè affidabile partner politico ed economico.






Ufficio Stampa : S&Q Spa


mercoledì 10 aprile 2013

PUBBLICATE DAL GSE LE REGOLE APPLICATIVE DEL CONTO TERMICO




Il GSE pubblica le Regole applicative definitive del Conto Termico che disciplinano le modalità per accedere al meccanismo d’incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili e degli interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica, come da Decreto Ministeriale del 28 dicembre 2012.

La pubblicazione, contenente la scheda domanda prevista dall’art.7, comma 1, tiene conto delle osservazioni al testo messo in consultazione inviate dalle Associazioni di categoria e dai Soggetti beneficiari degli incentivi.


CONTO TERMICO

Gli interventi incentivabili si riferiscono sia all’efficientamento dell’involucro di edifici esistenti (coibentazione pareti e coperture, sostituzione serramenti e installazione schermature solari) sia alla sostituzione di impiantiesistenti per la climatizzazione invernale con impianti a più alta efficienza (caldaie a condensazione) sia alla sostituzione o, in alcuni casi, alla nuova installazione di impianti alimentati a fonti rinnovabili (pompe di calore, caldaie, stufe e camini a biomassa, impianti solari termici anche abbinati a tecnologia solar cooling per la produzione di freddo).
Il nuovo decreto introduce anche incentivi specifici per la Diagnosi Energetica e la Certificazione Energetica, se abbinate, a certe condizioni, agli interventi sopra citati.

L’incentivo è stato individuato sulla base della tipologia di intervento in funzione dell’incremento dell’efficienza energetica conseguibile con il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile e/o in funzione dell’energia producibile con gli impianti alimentati a fonti rinnovabili.
L’incentivo è un contributo alle spese sostenute e sarà erogato in rate annuali per una durata variabile (fra 2 e 5 anni) in funzione degli interventi realizzati.

 Il decreto stanzia fondi per una spesa annua cumulata massima di 200 mln di euro per gli interventi realizzati o da realizzare dalle Amministrazioni pubbliche e una spesa annua cumulata pari a 700 mln di euro per gli interventi realizzati da parte dei soggetti privati.
Trascorsi 60 giorni dal raggiungimento di tali impegni di spesa, non saranno accettate nuove domande di accesso all'incentivo.

E’ prevista una procedura di prenotazione per gli interventi realizzati da Amministrazioni pubbliche a cui è riservato un contingente di spesa annua cumulata non superiore a 100 milioni di euro (pari al 50% dei 200 mln riservati alle amministrazioni pubbliche).

Le misure di incentivazione sono sottoposte ad aggiornamento periodico come previsto dal D.Lgs. 28/11.

Soggetti ammessi

Il meccanismo di incentivazione è rivolto a due tipologie di soggetti:
  • Amministrazioni pubbliche;
  • Soggetti privati, intesi come persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario.
Ai fini dell’accesso al meccanismo, il soggetto beneficiario dell’incentivo si definisce "Soggetto Responsabile": è il soggetto che ha sostenuto le spese per la realizzazione degli interventi. Il soggetto responsabile può operare anche attraverso un soggetto delegato per la presentazione della richiesta d’incentivo (c.d. “scheda-domanda”) e per la gestione dei rapporti contrattuali con il GSE.

Interventi incentivabili 

Le Amministrazioni pubbliche possono richiedere l’incentivo per entrambe le categorie di interventi (categoria A e categoria B). 
soggetti privati possono accedere agli incentivi solo per gli interventi di piccole dimensioni relativi a impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza (categoria B).
Gli interventi accedono agli incentivi del Conto Termico limitatamente alla quota eccedente quella necessaria per il rispetto degli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazione rilevante, previsti dal D.Lgs. 28/11 e necessari per il rilascio del titolo edilizio.

Come accedere agli incentivi

Come stabilito dal D.lgs. 28/11, l'incentivo è erogato dal GSE. A tal fine, il GSE predisporrà un portale Internetdedicato, attraverso il quale i soggetti interessati a richiedere l’incentivo potranno compilare e inviare la documentazione necessaria.
In particolare, per verificare il rispetto dei requisiti tecnici definiti dal decreto e per il calcolo dell’incentivo, al soggetto responsabile sarà richiesto di compilare una scheda-domanda contenente informazioni relative all'immobile oggetto dell’intervento e alle caratteristiche specifiche dell’intervento per cui è richiesto l’incentivo. 
Per informazioni sulle modalità di richiesta degli incentivi, in relazione al soggetto responsabile beneficiario, è possibile consultare la pagina web Come accedere agli incentivi.
Si specifica che per gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompa di calore o generatori di calore a biomasse con potenza termica nominale complessiva superiore a 500 kW e fino a 1 MW, il soggetto responsabile dovrà richiedere al GSE l’iscrizione ad appositi registri informatici.

Cumulabilità

L’incentivo può essere assegnato esclusivamente agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali, ad eccezione dei fondi di garanzia, dei fondi di rotazione e dei contributi in conto interesse.
Limitatamente agli edifici pubblici ad uso pubblico, gli incentivi previsti dal DM 28/12/12 sono cumulabili con gli incentivi in conto capitale, nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale.
Nei casi di interventi beneficiari di altri incentivi non statali cumulabili, l’incentivo è attribuibile nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale vigente.

Fonte: www.gse.it
Rielaborazione: Ufficio Stampa S&Q





martedì 9 aprile 2013

GRID PARITY: DOVE, COME E QUANDO

COSA E' LA GRID PARITY

La Grid Parity (GP) è un insieme di condizioni economiche caratterizzate dalla coincidenza del costo del kWh fotovoltaico con il costo del kWh prodotto da fonti convenzionali per tutte le categorie di utenti e per tutte le fasce orarie.
La Grid Parity (GP) dipende pertanto sia dal tipo di utente (che paga la bolletta) , sia dal sito dove viene collocato l’impianto fotovoltaico di produzione di energia elettrica . 

I primi a godere della GP saranno quelli che pagano bollette care e che si trovano i località ad alta radiazione solare.

GRID PARITY CON AUTOCONSUMO
La grid parity con autoconsumo in alcune situazioni c'è già, ma non è facile far incrociare domanda e offerta. Anche nella vendita diretta la competitività è a portata di mano, ma c'è l'incognita del confronto con le dinamiche del mercato elettrico. In entrambi i casi c'è poi il problema dell'accesso al credito.

Con la fine del quinto conto prevista per Maggio, si apre un mondo nuovo. 

Difficile prevedere come sarà, perché diversi elementi sono ancora non definiti. Quanto al reggersi sulle proprie gambe, noi distinguiamo tra grid parity, raggiunta a monte della rete, quando installare un impianto conviene rispetto ad acquistare tutta l'energia dalla rete, e market parity, raggiunta quando il FV sarà competitivo sul mercato elettrico confrontandosi con le altre fonti. Siamo vicini alla grid parity, mentre la market parity è un po' più lontana.

GRID PARITY: DOVE?
Ovviamente le zone dove si raggiungerà prima saranno quelle assolate, ma la chiave sarà individuare il consumatore che può trarre più vantaggio dal fotovoltaico, dunque coloro possano autoconsumare il più possibile. A questo punto bisognerebbe distinguere se parliamo di autoconsumo in loco, oppure di modelli che potrebbero allargare la platea, come i sistemi efficienti di utenza (SEU, ndr). Qui però incombe un rischio regolatorio. La risoluzione del nodo SEU e reti private è una determinante; occorrerà attendere sviluppi regolativi che però per ora non si vedono. Siamo ancora in un limbo. Oltre che essere un tema regolatorio questo è un tema di politica energetica: con queste norme si decide del tipo di sistema energetico che si vuole.

INCROCIO TRA DOMANDA E OFFERTA
Costo di generazione da fotovoltaico e sua differenza con l'energia acquistata, gravata da oneri di sistema, in teoria permetterebbero già di fare impianti in grid parity in alcune situazioni. Anche perché l'aspettativa è che gli oneri di sistema aumentino e dunque l'energia dalla rete costi sempre di più. Il problema è incrociare domanda e offerta: trovare i consumatori giusti. Bisogna far conoscere i vantaggi potenziali e creare piattaforme che mettano in contatto i potenziali clienti tra loro e con gli operatori. Ad esempio, già adesso esistono consorzi che acquisterebbero energia verde, ma sono ostacolati dalla lontananza dagli impianti. In linea generale il consumatore ideale deve essere disponibile a ragionare su quella che è una sorta di assicurazione sul costo dell'energia e deve avere in programma di consumare una quota rilevante dell'energia prodotta per un periodo ragionevolmente lungo, sui 10 anni. Almeno in questa fase, in cui il mercato degli accumuli non è ancora maturo, occorre cercare attività, commerciali o industriali, con profili di consumo il più aderenti possibile alla produzione del FV. Alla difficoltà nel trovare i consumatori ideali poi si deve aggiungere quella nell'accesso al credito, viste le circostanze economiche attuali cui si somma il fatto che le banche ancora non hanno familiarità con questi nuovi modelli di investimento.

MARKET PARITY
Si stanno già affacciando sul mercato italiano operatori interessati a realizzare impianti in market parity. Alcuni soggetti probabilmente sono già in grado di ottenere efficienze, in quanto a costi, tali da permettere di pensarci. In questo caso però bisogna confrontarsi non solo con il costo di generazione ma anche con le dinamiche del mercato elettrico: la convenienza dipende dalle aspettative sui prezzi di mercato dell'elettricità. E il fotovoltaico non può confrontarsi con i prezzi medi: si deve invece ragionare in termini di ricavi medi, ossia sulla parte di domanda che il FV riesce ad intercettare con la sua curva di produzione. Anche in market parity è dunque cruciale individuare una controparte, ossia: il mercato deve avere certe caratteristiche in termini di domanda. E' un modello ancora da esplorare. Gli istituti di credito non sanno ancora quantificare bene il rischio di un investimento del genere: da un rischio normativo che si aveva con il FV incentivato si passa ad un rischio di mercato, per gestire il quale bisogna essere bravi a leggere i segnali di domanda e offerta. Detto questo, sappiamo che c'è chi sta già pensando concretamente a fare impianti in market parity: appena i primi partiranno, indicando la strada, assisteremo ad uno sviluppo crescente di questo tipo di installazioni.

IL FUTURO 

La previsione è difficile, dato che, come abbiamo visto ci sono ancora molti elementi non definiti. Oltre all'incertezza normativa, che impedisce lo sviluppo di modelli di business come i SEU, molto dipenderà dalla domanda: ad esempio va detto che le regioni meridionali, dove la grid parity è più a portata di mano, sono anche quelle che stanno soffrendo di più economicamente. Centrale per lo sviluppo del settore è poi un cambio di mentalità degli operatori, al fine di adattarsi alla nuova realtà. Infine c'è il tema delle difficoltà di finanziamento e bancabilità delle iniziative in market o grid parity: ritengo sia un punto critico da risolvere, altrimenti l'intero sviluppo della grid parity rischia di essere compromesso. Detto questo, se in linea di massima considero verosimile quanto indicato nella Strategia Energetica Nazionale, ossia che avremo un mercato da circa 1 GW l'anno, credo che almeno per il primo anno rimarremo sotto a questo valore, per poi tornare a crescere negli anni successivi.

Fonte: QualeEnergia
Rielaborazione Testuale: S&Q Spa

GLI UTENTI SCELGONO IL LOGO DI ENFORMA, IL PORTALE SULLE RINNOVABILI

Per prima cosa vogliamo ringraziare tutti i nostri followers, che ci hanno subissato di voti per quanto riguarda il concorso per la scelta del logo del portale ENFORMA.
Alla fine il logo che è risultato vincitore è il seguente:
Il logo è stato scelto da quasi il 60% dei votanti, mentre gli altri 2 loghi proposti si sono divisi il restante 40 % dei voti.

Ora l'ufficio marketing di S&Q insieme alla webagency My web  stanno lavorando alla realizzazione grafica del portale.

Vi ricordiamo che EnForma è un portale dedicato alla formazione on line per quanto riguarda le Energie Rinnovabili!

Il corso è Finanziato da FONDO PROFESSIONI ed è rivolto ad un numero massimo di 15 persone.
 Per accedere gratuitamente al corso gli allievi dovranno essere in possesso di busta paga e aderire a Fondo Professioni ( si specifica che l'adesione non comporta alcun onere economico e si può sospendere una volta conclusa l'attività didattica).


L’iter didattico sarà articolato in 6 moduli e sarà erogato in modalità E Learning attraverso l'utilizzo di una piattaforma informatica utilizzata ad hoc. 

Le tematiche riguarderanno le energie rinnovabili. Ogni modulo si svilupperà attraverso video-lezioni, slides, testi di approfondimento, forum.

Ogni discente, attraverso il proprio account, dovrà accedere al portale per almeno 4 ore a settimana per un periodo di due mesi e alla fine di ciascun modulo dovrà compilare test/questionari di verifica dell’apprendimento, messi a disposizione sul portale, e una volta superati potrà accedere ai moduli successivi.

Per maggiori informazioni sul corso scrivete a info@sqingegneria.com oppure m.orecchioni@sqingegneria.com

venerdì 5 aprile 2013

SCEGLI IL LOGO DEL PORTALE ENFORMA: PORTALE ELEARNING DEDICATO ALLE RINNOVABILI


Nell'ambito dello sviluppo grafico del Progetto Formativo Enforma, l'ufficio Marketing di S&Q Spa, vi dà la possibilità di scegliere quale sarà il logo del Portale.

Sarete voi utenti, grazie ai voti ricevuti tramite Linkedin, Twitter, facebook ed il Blog a scegliere il logo e quindi la veste grafica del Portale.

Di seguito troverete le tre proposte grafiche, similari tra loro che vi chiediamo di scegliere!





Ora tocca a voi esprimere un giudizio e scegliere il logo del nostro portale!!

Vi ricordiamo che EnForma è un portale dedicato alla formazione on line per quanto riguarda le Energie Rinnovabili!

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Ufficio Marketing S&Q Spa

martedì 2 aprile 2013

FORMAZIONE GRATUITA SULLE ENERGIE RINNOVABILI


Progetto ENFORMA - energie rinnovabili,fotovoltaico e biomasse


S&Q Spa è lieta di presentare il PROGETTO ENFORMA


Il corso è Finanziato da FONDO PROFESSIONI ed è rivolto ad un numero massimo di 15 persone.
 Per accedere gratuitamente al corso gli allievi dovranno essere in possesso di busta paga e aderire a Fondo Professioni ( si specifica che l'adesione non comporta alcun onere economico e si può sospendere una volta conclusa l'attività didattica).


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TEMATICHE TRATTATE: 


L’impianto fotovoltaico
La radiazione solare e la conversione fotovoltaica
Radiazione diretta, riflessa e diffusa
Effetto fotovoltaico
Rendimento di conversione
Efficienza quantica
Installazione e collaudo di un impianto fotovoltaico


Installazione meccanica e strutturale
Procedure autorizzative
Requisiti progetto meccanico
Attivazione di un impianto fotovoltaico
Connessione alla rete elettrica nazionale
Collaudo
Manutenzione dell’impianto (O&M)
Documentazione di progetto

Normativa e regolamentazione di un impianto fotovoltaico

Normativa tecnica di riferimento

CEI 64-8
CEI 0-16
Valutazione tecnico economica
Come si valuta la fattibilità tecnica di un impianto
Cosa è un Business plan
Nozioni base di costi/ricavi
Come si calcola la potenzialità di un impianto fotovoltaico
V Conto Energia
Biomasse e minieolico

Strategie organizzative e comunicative


PER CHI SI ISCRIVERA' ENTRO FINE APRILE..IL CORSO SARA' TOTALMENTE GRATUITO.



L’iter Per maggiori informazioni scrivi a info@sqingegneria.com 

OPPURE visita il sito www.sqingegneria.com !!

FOTOVOLTAICO: EPC E IL MERCATO NON INCENTIVATO


EPC NEL MONDO
Il più grande operatore EPC del mondo per il fotovoltaico adesso è l'americana First Solar: nel 2012 ha completato progetti per 500 MW, con un incremento del 50% rispetto al 2011. L'anno passato si è avuto un notevole rimescolamento nella classifica mondiale degli EPC - engineering, procurement and construction – cioè gli operatori che realizzano i progetti chiavi in mano, anche per conto terzi. Un mercato che rimane molto frammentato: l'operatore più grande copre solo il 2% e i primi 30 il 24%.
L'Europa, per effetto del taglio degli incentivi negli ex primi due mercati mondiali, il nostro e la Germania, come sappiamo, è sempre meno centrale nel settore.
 Nella top ten infatti gli europei sono rimasti solo in quattro, mentre nel 2010 erano europei sette tra i dieci più grandi EPC al mondo.
Assieme a First Solar altre due aziende statunitensi entrano nella top 15: SunEdison e SunPower che hanno installato rispettivamente 390 MW e 190 MW. Sia First Solar che SunEdison sono riuscite ad inserirsi nell'ondata di installazioni a scala di utility che c'è stata negli Usa, come il parco 550 MW di Topaz Solar Farm che First Solar sta realizzando in California o quello da 290 MW di Agua Caliente, in Arizona.
Ma ad essere saliti nella classifica nel 2012 sono soprattutto EPC asiatici e in particolare cinesi A sostenerli il mercato domestico, che continua crescere rapidamente e rimane in gran parte impenetrabile per le aziende straniere. Da notare che nella top ten compare anche un'impresa indiana, Larsen & Toubro, che ha completato nel 2012 progetti per 200 MW, raddopiando rispetto al 2011. Al pari dei cinesi, gli EPC indiani sono in una posizione privilegiata per approfittare della crescita del loro mercato domestico.
Insomma, come ormai si è capito, l'epoca in cui il mondo del fotovoltaico quasi coincideva con il vecchio continente è finita e sono sempre più importanti i mercati dei paesi emergenti, anche piccoli, ma numerosi. La previsione di IHS, ricordiamo, è infatti che i mercati minori possano arrivare tra 5 anni a un volume di nuovo installato annuale di 12 GW contro gli 1,6 GW del 2012 e che nei prossimi 4 anni in questi mercati si installeranno circa 30 GW di potenza.
Se l'Europa non è più centrale e se sempre molte aziende extracomunitarie salgono nella classifica degli EPC, questo non vuol però dire che gli operatori europei di colpo siano destinati a sparire. In molti, si fa notare nel report, sono attivi sui nuovi mercati: tra i primi 30 EPC al mondo 11 sono ancora europei e assieme nel 2012 hanno installato 2 GW di potenza.
IL FUTURO DEL MERCATO FOTOVOLTAICO
Il fotovoltaico tornerà alla sua impostazione delle origini, quella del bando “10.000 tetti fotovoltaici” promosso dal Ministero dell’Ambiente nel 2001: un mercato prevalentemente caratterizzato da impianti installati sulle coperture di edifici destinati a soddisfare una quota di autoconsumo. La realizzazione di grandi impianti per la vendita diretta alla rete senza incentivi, una strada che si inizia ad esplorare con successo in alcuni paesi, al momento non viene ritenuta economicamente fattibile da noi.
Centrali nello scenario futuro saranno le installazioni sulle coperture delle impresenel settore produttivo e nel terziario grazie alla possibilità di assorbire percentuali rilevanti di produzione solare e ai minori costi unitari degli impianti. Ma anche il settore residenziale avrà un suo spazio: è possibile anche che si definiscano strategie di aggregazione e di cooperazione tra i futuri utenti, come è successo all’estero. Questo è un terreno, ad esempio, sul quale possono contribuire in maniera attiva i 2.100 Comuni che hanno aderito al Patto dei Sindaci.
Cambieranno dunque gli interessi economici, i soggetti coinvolti. Andranno definite nuove offerte commerciali e si trasformeranno i modelli di business. Si punterà infatti a risparmiare sulla bolletta più che a guadagnare dall’investimento sul fotovoltaico.
In realtà, anche al termine del Quinto Conto energia ci sarà comunque una fase di transizione con altre modalità di incentivazione, come le detrazioni fiscali. Una quota di domanda sarà inoltre assorbita dall’obbligo di installare il fotovoltaico nei nuovi edifici(a tal proposito non sarebbe male controllare presso i Comuni se effettivamente i progetti approvati rispettano questa prescrizione).
Ma la vera partita si giocherà con il prossimo Governo e con l’Autorità dell’Energia suglioneri di dispacciamento, sui Seu, sulle semplificazioni autorizzative, sulladisponibilità di fondi di rotazione. Il modo con cui verranno affrontate queste criticità sarà fondamentale per capire l’entità dello sviluppo del mercato nei prossimi anni. 
Come è noto la SEN prevede una espansione limitata ad 1 GW all'anno fino al 2020. In realtà questo settore, in presenza di adeguate condizioni al contorno, potrebbe ottenere risultati ben più significativi.
Secondo il più grande gruppo bancario svizzero UBS, il mercato del fotovoltaico non incentivato potrebbe vedere una forte crescita: viene stimata in Germania, Italia e Spagna nel 2020 una potenza di 43 GW fotovoltaici senza sussidi diretti, con un'incidenza sulla domanda elettrica compresa tra il 6 e il 9% (grafici 1 e 2). Valutazioni forse ottimistiche, ma che segnalano possibili interessanti prospettive ad un comparto in crisi.

Fonte: Qual'energia
Rielaborazione: Ufficio Stampa S&Q