mercoledì 23 gennaio 2013

FOTOVOLTAICO: DALLA CINA CON FURORE


Il futuro del fotovoltaico, è sempre più evidente, passerà per il mercato cinese. Se i report di previsione pubblicati finora erano concordi nel disegnare uno scenario 2013 con la Cina maggiore mercato mondiale, ieri è arrivato un dato che mostra come il centro del mondo fotovoltaico già a fine 2012 si è spostato sul versante del gigante asiatico.
Durante il quarto trimestre dell'anno appena concluso infatti la Cina ha costituito il 33% della domanda mondiale di moduli fotovoltaici; a guidare questo cambiamento nella distribuzione della domanda mondiale, le politiche di supporto del governo di Pechino e il rallentamento in Europa di mercati che erano tra i primi al mondo come il nostro, frenati dal taglio degli incentivi.
A livello mondiale la domanda dell'ultimo trimestre 2012 è stata di 8,3 GW e le installazioni sono decollate appunto soprattutto in Cina dove da ottobre a dicembre si è installato il 60% della potenza dell'intero anno. Anche se un aumento della domanda a fine anno è strutturale per il mercato cinese, fa notare Solarbuzz.
La luce alla fine del tunnel per il fotovoltaico mondiale coinciderà con il boom del mercato cinese? I motivi per sperare in un maggiore equilibrio tra domanda e offerta ci sono, e dunque in un argine al crollo dei prezzi che sta mietendo molte 'vittime' tra i produttori di tutto il mondo.
Di recente Pechino ha annunciato che nel 2013 si installeranno nel paese 10 GW di nuova potenza fotovoltaica. Prima dell'annuncio e dei dati per l'ultimo trimestre 2012, le previsioni delle società di consulenza parlavano invece di 6-7 GW di nuovo installato, che renderebbero comunque la Cina il più grande mercato nazionale al mondo. Se l'annuncio governativo - che ha portato a un rialzo in Borsa dei titoli di diverse aziende del FV cinese - verrà tradotto in pratica, le previsioni dovranno essere riviste al rialzo e il Paese raddoppierà l'installato totale rispetto al 2012. La Cina è dunque sulla strada per raggiungere l'obiettivo nazionale sul FV al 2015, recentemente innalzato a 20 GW e che indiscrezioni dicono si vorrebbe portare addirittura a 40 GW.
Perché Pechino ci tenga tanto a incrementare la domanda interna d'altra parte è facile da capire. Oltre al fatto che il Paese è affamato di energia, va considerato che la crisi da sovrapproduzione e il crollo dei prezzi, se hanno colpito più duro in occidente, non hanno affatto risparmiato l'industria nazionale: circa il 42% delle aziende cinesi attive a fine 2011 l'anno successivo ha smesso o sospeso l'attività. Se a questo si aggiungono le dispute commerciali, che hanno visto gli Usa imporre pesanti dazi sui prodotti cinesi e che potrebbero portare l'Europa a fare altrettanto, è ancora più chiaro perché si voglia puntare sul mercato domestico.
Una scelta che potrebbe ridare fiato al fotovoltaico di tutto il mondo. Stando alla previsione di Deutsche Bank di alcuni giorni fa, la Cina assieme a mercati emergenti come India e Stati Uniti, nel 2013 compenserà il declino previsto in Germania e nel nostro Paese e nel complesso si stima che il mercato mondiale crescerà del 22% anno su anno, con 33,4 GW di nuoca potenza installata nel 2013.
fonte: QUALENERGIA
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