giovedì 24 gennaio 2013

IL GSE COMUNICA COSA ACCADRA' ALLA FINE DEL QUINTO CONTO


Il contatore della spesa complessiva per gli incentivi al fotovoltaico  segna 6.565.090.685 euro, è dunque sempre più vicina la soglia di spesa la soglia dei 6,7 miliardi di euro, cui seguirà, dopo 30 giorni, la fine del quinto conto energia.
Facendo una stima si può affermare che a fine marzo il quinto conto (compresi i trenta giorni) sarà terminato e quindi il GSE a seguito di numerose richieste pervenute , ha pubblicato un chiarimento in merito alla durata del Quinto conto energia nel periodo successivo al raggiungimento della soglia.
Il Gestore ha confermato che che il quinto conto “cessa di applicarsi decorsi trenta giorni solari dalla data di raggiungimento del costo indicativo cumulato annuo di 6,7 miliardi di euro individuato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, sulla base degli elementi forniti dal GSE, con le modalità di cui al comma 2, articolo 1 del Decreto."
Raggiunta la fatidica soglia, manterranno il diritto ad essere valutate le richieste :
1) degli impianti non soggetti all’obbligo dell’iscrizione al Registro, che entrano in esercizio anche successivamente alla data di raggiungimento del limite, purché le richieste pervengano entro 30 giorni solari dalla data di accertamento del raggiungimento dei 6,7 miliardi di euro;
2) degli impianti iscritti in posizione utile nei registri, non decaduti.
Il GSE ha precisato inoltre che le richieste di incentivo inviate al GSE oltre il predetto termine, o avvalendosi di canali di comunicazione diversi dal portale informatico predisposto allo scopo, saranno ritenute improcedibili ai fini dell’ammissione agli incentivi.

mercoledì 23 gennaio 2013

FOTOVOLTAICO: DALLA CINA CON FURORE


Il futuro del fotovoltaico, è sempre più evidente, passerà per il mercato cinese. Se i report di previsione pubblicati finora erano concordi nel disegnare uno scenario 2013 con la Cina maggiore mercato mondiale, ieri è arrivato un dato che mostra come il centro del mondo fotovoltaico già a fine 2012 si è spostato sul versante del gigante asiatico.
Durante il quarto trimestre dell'anno appena concluso infatti la Cina ha costituito il 33% della domanda mondiale di moduli fotovoltaici; a guidare questo cambiamento nella distribuzione della domanda mondiale, le politiche di supporto del governo di Pechino e il rallentamento in Europa di mercati che erano tra i primi al mondo come il nostro, frenati dal taglio degli incentivi.
A livello mondiale la domanda dell'ultimo trimestre 2012 è stata di 8,3 GW e le installazioni sono decollate appunto soprattutto in Cina dove da ottobre a dicembre si è installato il 60% della potenza dell'intero anno. Anche se un aumento della domanda a fine anno è strutturale per il mercato cinese, fa notare Solarbuzz.
La luce alla fine del tunnel per il fotovoltaico mondiale coinciderà con il boom del mercato cinese? I motivi per sperare in un maggiore equilibrio tra domanda e offerta ci sono, e dunque in un argine al crollo dei prezzi che sta mietendo molte 'vittime' tra i produttori di tutto il mondo.
Di recente Pechino ha annunciato che nel 2013 si installeranno nel paese 10 GW di nuova potenza fotovoltaica. Prima dell'annuncio e dei dati per l'ultimo trimestre 2012, le previsioni delle società di consulenza parlavano invece di 6-7 GW di nuovo installato, che renderebbero comunque la Cina il più grande mercato nazionale al mondo. Se l'annuncio governativo - che ha portato a un rialzo in Borsa dei titoli di diverse aziende del FV cinese - verrà tradotto in pratica, le previsioni dovranno essere riviste al rialzo e il Paese raddoppierà l'installato totale rispetto al 2012. La Cina è dunque sulla strada per raggiungere l'obiettivo nazionale sul FV al 2015, recentemente innalzato a 20 GW e che indiscrezioni dicono si vorrebbe portare addirittura a 40 GW.
Perché Pechino ci tenga tanto a incrementare la domanda interna d'altra parte è facile da capire. Oltre al fatto che il Paese è affamato di energia, va considerato che la crisi da sovrapproduzione e il crollo dei prezzi, se hanno colpito più duro in occidente, non hanno affatto risparmiato l'industria nazionale: circa il 42% delle aziende cinesi attive a fine 2011 l'anno successivo ha smesso o sospeso l'attività. Se a questo si aggiungono le dispute commerciali, che hanno visto gli Usa imporre pesanti dazi sui prodotti cinesi e che potrebbero portare l'Europa a fare altrettanto, è ancora più chiaro perché si voglia puntare sul mercato domestico.
Una scelta che potrebbe ridare fiato al fotovoltaico di tutto il mondo. Stando alla previsione di Deutsche Bank di alcuni giorni fa, la Cina assieme a mercati emergenti come India e Stati Uniti, nel 2013 compenserà il declino previsto in Germania e nel nostro Paese e nel complesso si stima che il mercato mondiale crescerà del 22% anno su anno, con 33,4 GW di nuoca potenza installata nel 2013.
fonte: QUALENERGIA
Ufficio Stampa : S&Q Spa
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martedì 22 gennaio 2013

NEWS RINNOVABILI: UN ISOLA EOLICA, IL FOTOVOLTAICO ALLE MALDIVE E LEONARDO DICAPRIO


L'ISOLA EOLICA

Il governo belga progetta di costruire un'isola artificiale nel Mare del Nord allo scopo di immagazzinare l'energia eolica prodotta da impianti off-shore, per ridurre la propria dipendenza dal nucleare. Lo ha reso noto nei giorni scorsi il ministero belga per il Mare del Nord, aggiungendo che si spera che l'isola riesca a produrre almeno 2.300 MW visto che, nel 2011, il Belgio dipendeva per circa il 57% dall'energia nucleare.

L'isola verra' costruita a tre chilometri dalla costa belga, vicino alla citta' di Wenduine, e potrebbe essere pronta entro il 2018. Avra' la forma di una ciambella e sara' fatta di sabbia in modo da permettere di immagazzinare l'energia in eccesso generata dai parchi eolici offshore situati nella zona.

Attualmente l'energia eolica in Belgio arriva solamente al 4% ma l'Associazione Europea Energia del vento prevede che il Paese potrebbe arrivare a quadruplicare la sua capacita' eolica entro il 2020.

 LE MALDIVE FOTOVOLTAICHE

Riduzione della dipendenza da combustibile fossile, la diminuzione del degrado ambientale e maggiore autosufficienza energetica, soprattutto per le isole più remote. Sono questi gli obiettivi del progetto “Benefici dall’uso delle rinnovabili” che l’Università di Milano-Bicocca ha avviato lo scorso 15 gennaio presso l’atollo di Faafu, nell’arcipelago delle Maldive.
Il programma, della durata di un anno, è coordinato da Paolo Galli, ricercatore del Dipartimento di biotecnologie e bioscienze dell'Ateneo, e ha un costo complessivo di 210mila euro, sostenuto da Caritas Italiana con 150mila euro. Pannelli solari, lampadine a basso consumo e corsi sulla sostenibilità ambientale sono gli strumenti messi in campo per ridurre le emissioni inquinanti sfruttando principalmente le fonti rinnovabili come il sole, il vento e le biomasse.
Il programma prevede dunque tre attività, tra cuil’installazione di pannelli solari. Attualmente il consumo medio giornaliero di energia è di circa 40-50 kWh.Se si considera che verranno installati dei pannelli in grado di erogare 30 kWh e che ogni 3 kWh di elettricità prodotta dai pannelli solari permette di risparmiare un litro di gasolio, è facile capire come l’impianto sarà in grado di ridurre di circa il 50% il fabbisogno di combustibile fossile.
Tutte le vecchie lampadine ubicate sia in posti pubblici che nelle residenze private verranno sostituite con nuove lampadine di ultima generazione a basso consumo energetico: circa 1.000 punti luce attrezzati con i nuovi led porteranno a un risparmio ulteriore di circa 20 kWh.
Terza tappa del progetto, lo sviluppo di un progetto di educazione, coinvolgendo nei progetti le popolazioni locali. L’Università di Milano-Bicocca terrà dei seminari focalizzati sugli effetti del cambiamento climatico, incoraggiando comportamenti virtuosi. Inoltre, gli studenti della scuola di Magoodhoo verranno coinvolti nella realizzazione di video dimostrativi, in inglese e divheli, che saranno disponibili sulle principali piattaforme di streaming come YouTube e saranno impegnati a scrivere su un blog in cui descriveranno la loro esperienza

….LEONARDO DI CAPRIO

Leonardo di Caprio ha annunciato alla Bild l'intenzione di prendersi una lunga pausa dal cinema, per dedicarsi all'ambiente. "Sono un po' esausto - ha rivelato -. Ora mi prendo una lunga, lunga pausa". A Berlino nei giorni scorsi, per la presentazione di 'Django Unchaind', ultimo lavoro di Quentin Tarantino, la star di Hollywood ha spiegato di aver girato tre film in due anni, e di essere "sfinito". "
Mi piacerebbe migliorare un po' il mondo - ha detto anche dei suoi progetti futuri -. Voglio girare per il mondo e fare qualcosa di buono per il nostro ambiente".






mercoledì 16 gennaio 2013

ENERGIA ELETTRICA: IL 25% PROVIENE DALLE RINNOVABILI


Secondo un rapporto Terna, il gestore della trasmissione dell’energia elettrica nazionale, più del 25% dell’energia in Italia è prodotta da fonti rinnovabili. Il dato si riferisce all’anno scorso e risulta in aumento con quanto registrato nel 2011, quando il contributo delle energie verdi (idroelettrica, geotermoelettrica, eolica e fotovoltaica) era pari al 19,7%.

Dal rapporto mensile sul sistema elettrico, emerge che il 25,4% dei Kwh elettrici prodotti a livello nazionale sono di provenienza da fonti rinnovabili (idroelettrico, geotermoelettrico, eolico, fotovoltaico), che in un anno sono state interessate da una crescita di ben cinque punti percentuali (nel 2011 il loro contributo ai fini della produzione energetica nazionale si fermava al 19,7%).

Le fonti rinnovabili che l’anno scorso sono state utilizzate per la produzione di 
energia elettrica sono state prevalentemente il fotovoltaico (+71,8%) e l’eolico (+34,2%). Il termoelettrico (-6,3%), il geotermoelettrico (-1,4%) e l’idroelettrico sono stati, invece, interessati dal trend opposto.

L’idroelettrico, nello specifico, si conferma come una risorsa energetica “di nicchia” in quanto poco sfruttata, nonostante le ampie potenzialità che può offrire. Una di queste consiste nell’utilizzare la quantità di energia prodotta in eccesso da impianti fotovoltaici ed eolici affinché questa non vada persa (può, per esempio, essere accumulata nel bacino degli impianti ed essere utilizzata per il pompaggio dell’acqua).

I dati diffusi da Terna rivelano, inoltre, che il consumo nazionale di energia si è ridotto, passando dai 334.640 GWh del 2011 ai 325.259 GWh dell’anno scorso (di cui il 13,2% è derivante da importazioni estere). Per quanto riguarda, infine, il lato dell’offerta, la produzione nazionale – demandata soprattutto agli impianti del Mezzogiorno (si stimano 15,8 miliardi di KWh prodotti nelle Regioni del Sud) e, in particolare, di Sicilia (1,25 miliardi) e Sardegna (1,63 miliardi) – è diminuita del 2,3%.


Fonte: Terna
Ufficio Stampa : S&Q 

martedì 15 gennaio 2013

QUINTO CONTO ENERGIA: LA FINE E' ORMAI VICINA


Gli incentivi statali al fotovoltaico del Quinto Conto Energia non arriveranno a primavera: finiranno molto prima, più o meno a cavallo tra febbraio e marzo. La previsione, ottenuta tramite un algoritmo proprietario, è stata fatta da Daily E. 
Secondo il notiziario tecnico sull’energia:
"La quota del raggiungimento della soglia 6,7 miliardi del Conto Energia ormai è prossima e come dimostra un nostro calcolo basato su un algoritmo, che tiene conto della trend degli impianti in esercizio del contatore del GSE, la fine è fissata tra Febbraio e Marzo."
È impossibile quantificare con esattezza il giorno esatto, in quanto ogni giorno varia il contatore e poi ora è impossibile stimare come possa influire il Salva Alcoa 2, ma possiamo affermare con certezza che non andremo oltre marzo.
Sei miliardi e settecento milioni è il limite oltre il quale il GSE non accetterà altre domande di incentivazione per gli impianti fotovoltaici ma si limiterà a concederli a quelli che verranno allacciati in rete entro i successivi 30 giorni.

La variabile che potrebbe allontanare, o più probabilmente avvicinare, la fine del Quinto Conto Energia è il cosiddetto “Salva Alcoa 2″. Un emendamento alla Legge di Stabilità del Governo Monti voluto da PD e PDL che proroga al 30 giugno 2013 gli incentivi per gli impianti fotovoltaici installati sui tetti degli edifici della Pubblica Amministrazione.
La cosa paradossale è che gli incentivi in questione non sono quelli del Quinto Conto Energia, ma quelli del precedente Quarto Conto. Che sono ben più ricchi e che faranno lievitare in fretta la spesa annua fino al raggiungimento del tetto di 6,7 miliardi. Un tetto che non distingue tra un Conto Energia e l’altro.


Fonti: Daily E , Green Style.it




mercoledì 9 gennaio 2013

ECCO LA DATA PREVISTA PER IL TERMINE DEL V CONTO ENERGIA

La Fine del Conto Energia sembra avvicinarsi sempre più velocemente . I
ll GSE ha, infatti, informato che il totale del costo cumulato annuo del Conto Energia, come riportato sul Contatore Fotovoltaico, aggiornato  con le ultime richieste di incentivazione pervenute, ha abbondantemente  superato i 6,5 miliardi di euro e si sta avvicinando sempre di piu' hai 6,6 miliardi di euro. 
Le nuove regole del V Conto energia, come previsto dal DM 05/07/2012, termineranno decorsi 30 giorni solari dalla data di raggiungimento del costo indicativo cumulato di 6,7 miliardi di euro l'anno. 
Di Seguito una stima della data finale, che ad oggi sembra poter essere intorno a metà Marzo.
Ribadiamo che tale data è una data stimata e che non è assolutamente da prendere come data finale.



Fonti consultate: Contatore GSE; GSE.it; Aniketos
ufficio Stampa : S&Q Spa

lunedì 7 gennaio 2013

FOTOVOLTAICO NEWS: La stangata dell'Irpef sui piccoli impianti


A fine dicembre l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la risposta all'interpello del GSE, circa il trattamento fiscale sia della tariffa omnicomprensiva che di quella per l'autoconsumo del quinto conto energia. 
Una interpretazione che potrebbe tradursi in una stangata che riduce ulteriormente la convenienza del fotovoltaico con il conto energia e che dovrebbe spingere ulteriormente ad autoconsumare quanta più possibile dell'energia prodotta dall'impianto.
Semplificando, per gli impianti sotto i 20 kWp posti a servizio dell'abitazione di titolarità di persone fisiche o enti non commerciali,  l'immissione in rete non concretizza attività commerciale, per cui la tariffa non è sottoposta al regime dell'Iva, mentre ai fini delle imposte dirette viene considerata come "reddito diverso". Mentre la tariffa di autoconsumo non è soggetta a tassazione, la tariffa omnicomprensiva è dunque considerata "reddito diverso" da dichiarare sul quadro L del mod. 730.
Il trattamento fiscale della tariffa omnicomprensiva è stato considerato, fiscalmente, identico al reddito derivante dalla valorizzazione dell'energia ceduta in rete, previsto dal meccanismo dello scambio sul posto. “C'è però una differenza, non piccola, rispetto al passato – ci fa notare alcuni nostri lettori come Andrea Garramone - senza lo scambio sul posto per un'utenza domestica è praticamente impossibile superare il 40-50% di autoconsumo dato che i consumi sono concentrati nelle ore serali. Quindi almeno il 50-60% dei ricavi da tariffa omnicomprensiva devono essere dichiarati al fisco e sono soggetti all'aliquota marginale del singolo contribuente. Con lo scambio sul posto, invece, tutta l'energia autoconsumata poteva essere esentata da imposte”.
In altre parole, un contribuente, con un reddito sotto ai 15mila euro/anno, deve dichiarare i proventi della tariffa omnicomprensiva e quindi versare al fisco il 23% della cifra. Se ha un reddito da 15mila a 28mila euro/anno pagherà invece il 27%, tra 28 e 55mila il 38%, sopra i 55mila il 41% e sopra ai 75mila il 43%.
Un impatto economico non indifferente: basta fare due conti per accorgersene. Ad esempio, con un impianto da 3 kWp che entri in esercizio nel primo semestre di applicazione del conto energia, che produca 3.800 kWh l'anno (produzione facilmente ottenibile al centro-nord Italia) al servizio di un'utenza che autoconsumi il 40% dell'elettricit prodotta, per un contribuente anche non ricchissimo – mettiamo con 28mila euro/anno di reddito - la tassa si porta via 180 euro l'anno: senza Irpef avremmo avuto ricavi globali annui di 957 euro, con l'imposta si fermeranno a 777 €. Anche nello scaglione Irpef più basso, redditi sotto ai 15mila euro, il fisco si fa sentire: 109 euro in meno di ricavi all'anno e, dunque, 848 euro di entrate anziché 957.
“Un'ulteriore penalizzazione introdotta con i quinto conto energia -  commenta l'ingegner Giampeiro Crasti di ATER, l'Associazione Tecnici Energie Rinnovabili – a questo si aggiunga che la tariffa omnicomprensiva rimane fissa per 20 anni mentre il prezzo dell'energia cresce, così come è possibile, leggasi probabile o quasi certo, che le aliquote Irpef aumentino. Tutto ciò fa propendere a rinunciare agli incentivi e a orientarsi al solo scambio sul posto più autoconsumo”.
Cordiali saluti

venerdì 4 gennaio 2013

CONTATORE GSE: SUPERATI I 6,5 MILIARDI


Il Gestore dei Servizi Energetici, GSE, ha recentemente reso noto il totale del costo cumulato annuo del Conto Energia. Con oltre 16,7 GW di potenza, si sono superati i 6,5 miliardi di Euro.

Attualmente gli impianti in esercizio sono oltre 463mila, per un totale di oltre 16mila MW, mentre le strutture in posizione utile sono oltre 2.600 (per una potenza di 650 MW).
La cifra complessiva di 6,5 miliaridi di Euro rappresenta la somma degli incentivi riconosciuti agli impianti in regime di V Conto Energia e dei precedenti provvedimenti. A questi vanno ad aggiungersi gli incentivi relativi alle struttura iscritte nei registri del IV e V Conto, ma non ancora attive. Nello specifico, il GSE ricorda: 'che concorrono al raggiungimento del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6,7 miliardi di euro, sia il costo degli incentivi riconosciuti agli impianti entrati in esercizio con il Quinto Conto Energia e con i precedenti provvedimenti di incentivazione, sia il costo degli incentivi riferito agli impianti iscritti in posizione utile, ma non ancora in esercizio, nei Registri del Quarto e del Quinto Conto Energia'.
Di fatto il decreto interministeriale stabilisce che, trascorsi i 30 giorni dalla data di raggiungimento del costo indicativo di 6,7 miliardi di Euro all'anno, il Conto Energia non potrà più essere applicato.

Ufficio Stampa: