giovedì 24 maggio 2012

USA - CINA : è GUERRA SUL FOTOVOLTAICO

Più che competitivo, il fotovoltaico cinese viene definito distruttivo, perché mosso da un’interpretazione del mercato aggressiva e caratterizzata dal dumping.
A confermarlo, il contributo del governo cinese al settore fotovoltaico che ha permesso una riduzione incredibile del prezzo dei pannelli solari cinesi.
Negli Stati Uniti, spesso i prodotti sono stati venduti a un prezzo minore del costo di produzione, con una conseguente massiccia perdita economica per le imprese americane.
La risposta degli USA è però ben presto arrivata: dazi, introdotti dallo scorso marzo, che riguardano ben 60 importatori cinesi, fra cui la rinomata Suntech. Il pericolo è stato confermato quando, a conti fatti, il governo USA si è reso conto che l’investimento in America su pannelli solari cinesi è stato di ben 3 miliardi di dollari contro l’1,2 dell’anno passato.
Obama è corso dunque ai ripari, siglando una legge che conferisce al Dipartimento del Commercio Statunitense il potere di introdurre dei dazi sui beni che giungono negli States da paesi privi di economia di mercato, tra cui primeggia la Cina.
Questa decisione, abbastanza rigida, ha anche l’obiettivo di proteggere i posti di lavoro di chi lavora nel settore fotovoltaico, soprattutto in un tale momento di crisi.
La Cina non ha tardato a manifestare il suo dissenso attraverso Shen Danyang, portavoce del ministero del Commercio: “La decisione degli Stati Uniti è ingiusta e la parte cinese è estremamente delusa”. Danyang ha inoltre sottolineato che la decisione degli USA comprometterà di certo la cooperazione energetica fra i due paesi.
Quello che si teme adesso, è che la Cina, con le stesse logiche di mercato, si concentri su un altro settore, abbandonando per imposizione quello delle rinnovabili. Gli analisti prevedono, infatti, come risposta dagli USA, un ulteriore rialzo dei dazi.

martedì 15 maggio 2012

E' USCITO IL RAPPORTO DEL GSE SUL FOTOVOLTAICO 2011


E' da oggi disponibile il nuovo Rapporto Statistico GSE sul solare fotovoltaico (in formato pdf) dove emerge che in Italia sono in esercizio circa 330.200 impianti per 12.780 MW installati ed 11 TWh prodotti.

L’anno 2011 si è infatti arricchito di 174.220 nuove unità per una potenza aggiuntiva di 9.300 MW, quasi tre volte la potenza esistente al 31 dicembre 2010; nel 95% dei Comuni italiani è presente un impianto fotovoltaico. Il meccanismo di incentivazione del Conto Energia, erogato dal GSE, è stato il principale artefice di questa crescita. Alla fine del 2011, gli impianti che già vi hanno aderito hanno raggiunto una potenza complessiva pari a 11.500 MW e contribuito al 91% della produzione del 2011 ricevendo circa 4 miliardi di euro.

L’Italia si colloca nel 2011 al secondo posto nel mondo per capacità fotovoltaica totale in esercizio alle spalle della Germania e al primo posto, davanti alla stessa Germania, per nuova capacità produttiva entrata in esercizio nell’anno.

Il Rapporto Statistico riporta la disponibilità nell’anno dell’energia dal sole, la consistenza del parco fotovoltaico, la produzione, le ore di utilizzazione, gli incentivi e i servizi erogati dal GSE a favore degli impianti fotovoltaici. Confronti internazionali illustrano lo stato del fotovoltaico a fine 2011 e i principali meccanismi di incentivazione utilizzati. Mappe, grafici e tabelle aiutano il lettore a comprendere ifenomeni descritti. A completare la pubblicazione, un compendio statistico che fornisce dati puntuali sullo sviluppo del fotovoltaico nelle Regioni e Province.

Per poter visualizzare il Rapporto visitate la nostra pagina slideshare

giovedì 10 maggio 2012

MACCHINE ELETTRICHE: UN FUTURO NON COSI' LONTANO..

A tre anni dal primo Osservatorio sull'auto elettrica, lo scenario è cambiato: quasi nessuna casa automobilistica intende rinunciare a questo segmento.
Ora l’attenzione è pertanto sugli impatti concreti e sulle ricadute che la diffusione dell’auto elettrica può avere sull’impianto industriale e, di conseguenza, sul sistema paese Italia.
 Deloitte a giorni presenterà i risultati di uno studio internazionale che descrive le caratteristiche e i trend della domanda per le vetture elettriche nei maggiori mercati dell’auto, accanto a un’analisi del “sentiment” diffuso sui Social Media relativo all’auto elettrica. Tra i relatori saranno presenti Marco Martina, Partner Deloitte e Responsabile Automotive, Gerardo Marletto, Professore associato Università di Sassari, Cosimo Musca, Italy R&D and Public Programs Manager STMicroelectronics, Giovanni Gaviani, Business Development & Marketing V.P. Magneti Marelli.

LA MACCHINA ELETTRICA...UN FUTURO SEMPRE PIU' VICINO
Una Fiat 500 con un motore elettrico di soli 37 Cv e una batteria da 11 kWh, con 100 Km di autonomia e' stata realizzata dal costruttore tedesco di auto elettriche Karabag.
Non è certo la prima 500 elettrica realizzata, ma il progetto è meno ambizioso dei precedenti tentativi.
 Inoltre il motore ha umili origini in quanto proveniente da un carrello elevatore della Linde Materials Handling. Linde - riporta Green Car - non è conosciuto per la produzione di auto elettriche, ma ha molta esperienza nei veicoli elettrici, avendo costruito oltre 3,5 milioni di mezzi a propulsione elettrica nei 40 anni di attività.
La velocità massima della 500 elettrica è di soli 105 km/h, ma il costruttore si è concentrato più sui costi di esercizio e sulla durata nel tempo che sulle prestazioni. Il costo iniziale, relativamente alto, come per molte auto elettriche, è di 34.999 euro, ma Karabag sostiene che il prezzo favorevole del leasing e il basso costo dell'energia elettrica rendono la sua Fiat 500 elettrica più economica da gestire rispetto alla equivalente 500 a benzina. Il canone del leasing parte da 299 euro al mese, mentre il costo totale mensile si aggira intorno a circa 370 euro. Una normale Fiat 500, sostiene Karabag, costerebbe l'equivalente di oltre 414 euro al mese, in base alle quotazioni tedesche.

LO STUDIO DI RENAULT ITALIA
Nel 2020 con la diffusione dei veicoli elettrici a Roma le emissioni di monossido di carbonio e benzene potrebbe scendere fino al 30% e quelle di monossido e biossido d'azoto e PM10 potrebbero diminuire fino al 14%. Inoltre, l'impatto dei trasporti sulle emissioni globali scenderebbe del 5% e sarebbero il 70% in meno gli abitanti esposti a concentrazioni di benzene potenzialmente dannose per la salute umana. Sono i risultati di un'indagine condotta da Renault, con il supporto tecnico di ARIA Technologies e Arianet e con la collaborazione di Roma Capitale, presentata in occasione della quinta edizione di MoTechEco.
L'analisi prende in esame uno scenario in cui i veicoli elettrici rappresentassero nel 2020 il 25% circa dei veicoli circolanti nella ZTL e il 9% circa dei veicoli circolanti nelle altre zone della città. Ma anche in scenari intermedi e non cosi' virtuosi - precisa lo studio - la diffusione dei veicoli elettrici produrrebbe un miglioramento della qualità dell'aria, una riduzione dell'esposizione dei cittadini romani al particolato e una drastica riduzione del livello di esposizione al benzene, che si tradurrebbero in minori rischi per la salute, riflettendosi positivamente sui costi sanitari e compensando quindi gli investimenti pubblici spesi per affermare una nuova forma di mobilità a zero emissioni.
I benefici ambientali e sanitari, inoltre, si sposano con i vantaggi economici derivanti dall'adozione dei veicoli elettrici, che vantano inferiori spese di manutenzione e costi di ricarica pari a circa un quinto della benzina o del diesel. I progressi più significativi - precisa lo studio - si constaterebbero in presenza d'interventi pubblici strutturali per favorire l'utilizzo diffuso dei veicoli elettrici. Tra questi, i parcheggi gratuiti per i veicoli elettrici, il libero accesso alle ZTL, lo sviluppo di un'infrastruttura di ricarica sul territorio, l'adozione di veicoli elettrici nelle flotte pubbliche, lo sviluppo di servizi di car sharing, van sharing e micro-mobilità. Interventi che, nel caso di Roma Capitale, sono in parte già stati messi in atto.

UFFICIO STAMPA
Sistemi&Qualità Spa

giovedì 3 maggio 2012

IL MINISTRO DELL’AMBIENTE AL SOLAEXPO PER PARLARE DEL NUOVO CONTO ENERGIA

All'evento di apertura del Solar Expo', che si terrà il 9 Maggio presso gli LA FIERA DI VERONA,sarà presente il ministro dell'Ambiente Climi.
L'evento intitolato gli "STATI GENERALI DELLE RINNOVABILI E DELL’EFFICIENZA ENERGETICA IN ITALIA", a cui parteciperanno  tutte le associazioni nazionali della green economyin Italia, verterà sull'analisi del QUINTO CONTO ENERGIA.
Il Ministro dell'Ambiente Corrado Clini, il GSE e l' Autorità per l'Energia – si confronteranno "in presa diretta" con la community nazionale dell’energia sostenibile sul 5° conto energia e sui nuovi regimi di incentivazione delle altre rinnovabili elettriche, delle rinnovabili termiche e delle tecnologie ad alta efficienza.
Al centro della discussione il varo degli attesissimi decreti.
Sullo sfondo le politiche strategiche al 2020 per la transizione ad un’economia low carbon.Compatta l’adesione di tutte le associazioni nazionali del settore per dimostrare che l'industria della green energy è in campo per la ripresa economica.


Ufficio Stampa S&Q Spa

mercoledì 2 maggio 2012

Gmail traduce le email

La nota piattaforma di email di Google potrà automaticamente tradurre i messaggi di posta da una lingua ad un'altra.
Così, per esempio si potrà ricevere una email in giapponese e tradurla in un istante in inglese, oppure comunicare con un amico in francese, senza nemmeno sapere la lingua.
Questa funzionalità di Gmail era stata introdotta inizialmente in Gmail Labs e fra qualche giorno diventerà realtà: si tratta di una proposta standard, ovvero già attiva in ogni sistema Gmail e pronta solo da configurare. Verrà introdotto un nuovo pulsante "Traduci messaggio" che permetterà di tradurre il messaggio di posta immediatamente se il testo verrà riconosciuto come una lingua diversa da quella usuale.
“Nei prossimi giorni chi usa Gmail potrà avere la convenienza della traduzione automatica implementata nella propria email.Il pulsante traduci si troverà, in ogni caso, nel menu a scomparsa di risposta mail, che tutti gli utenti Gmail conoscono bene"

Energia: Italia davanti Corte Ue per colpa dei certificati energetici

L'Italia dovra' rispondere davanti alla Corte di giustizia dell'Ue per non essersi pienamente adeguata alla direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia.
Secondo la notizia Ansa del 28 Aprile 2012 la Commissione europea  ha decretato che  la normativa italiana non e' conforme alle disposizione relative ai certificati energetici.

Il certificato energetico consente di avere un quadro dei consumi energetici di un edificio e quindi dei relativi costi.
Si tratta di un documento obbligatorio secondo la direttiva Ue in fase di costruzione, compravendita o affitto di un edificio, che va compilato da esperti qualificati e/o accreditati.

Attualmente, la direttiva italiana non prevede questo requisito per tutti gli edifici e comprende deroghe all'obbligo di certificazione da parte di un esperto, che non sono previste nella direttiva.

Davanti alla Corte europea di giustizia le autorita' italiane dovranno rispondere anche della mancata comunicazione delle misure di attuazione relative alle ispezioni dei sistemi di condizionamento d'aria. La direttiva Ue infatti prevede ispezioni periodiche che includano una valutazione dell'efficienza del sistema e delle sue dimensioni, corredata da raccomandazioni in merito ai possibili miglioramenti.

Gli edifici sono all'origine di circa il 40% dei consumi energetici e del 36% delle emissioni di CO2 nell'Unione europea e con queste regole si cerca di ridurli, contribuendo alla lotta contro i cambiamenti climatici e a rafforzare la sicurezza energetica dell'Ue.

Fonte ANSA.
Ufficio Stampa S&Q